
Nutriti!
I tuoi denti morderanno la mia mente.
Nutriti!
La tua fame mangerà la mia anima.
Nutriti!
Il tuo spirito si è svegliato:
dall’ultimo deserto del tuo mondo
hai fatto ritorno.
Nutriti!
Dalla tua notte eri fuggito,
ma ora io ho le chiavi
per aprire la tua notte.
Nutriti!
Questo cuore è assolutamente perso,
è una creatura a parte, cibatene!
Catturami!
Sii più veloce della tigre,
più astuto del serpente,
più malvagio di un demone.
Coprimi con la tua saliva nera,
non risparmiarmi un goccio della tua vita,
inondami!
Sii quella marea che si abbatte
sulla terra ancora vergine, assetata di semi,
per generare i frutti non ancora vissuti.
Sii quell’onda che sommerge
spogliandomi di ogni ragione fuorviante,
sii te stesso e lasciati nutrire.
Tutte le gabbie sono aperte,
persino la torre sta crollando,
il mio regno intero di tormento
ha smesso di tremare.
Nutriti!
Di questo nettare caldo
che il mio cuore stilla,
poichè il tuo calice sarà pieno
e tu sarai presto rigenerato da me.
Il vecchio mondo che hai conosciuto,
le montagne che hai attraversato,
e i fiumi che scorrono impetuosi nelle tue vene,
ti hanno portato a me per ridarti la vita.
Nutriti di me,
non aver paura di varcare quei confini
che non esistono tra noi,
di oltrepassare i limiti che non ci limiteranno.
Solo un folle come te può osare
cose impossibili.
Solo un folle può nutrirsi
del mio sogno.
Un altro non ha voluto tale sublime godimento,
poichè la follia non a tutti è gradita,
specie a coloro che contano sempre le dita
con cui disegnano futuri migliori e amori sicuri.
Ma noi che siamo esseri selvaggi
conosciamo bene l’abbraccio
di quel canto esistenziale
che il cuore va cercando.
Nutriti, mio cannibale.